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La risposta è SI!
Lo sapevi che il biglietto da visita ha una storia antichissima?
Curiosità
Già nell'antica Cina una persona, quando voleva recarsi dal mandarino, veniva annunciata da una striscia di carta che riportava nome , cognome e titolo che gli competeva. In Italia i primi biglietti da visita si sono visti intorno al 1930, erano dei cartoncini manoscritti, mentre per vedere i primi bigliettini stampati si dovranno attendere ancora un paio di decenni.
Sono ancora utili?
Secondo me si anche se nel tempo la loro funzione si è evoluta. Prima dell'esplosione dei social il biglietto da visita aveva una funzione informativa, conteneva cioè tutti i dati necessari per contattare il professionista o l'azienda. Dopo la diffusione dei social questa funzione è andata sparendo o quanto meno ha perso la sua importanza, se infatti ho bisogno di un professionista vado sul suo profilo linkedin e trovo tutte le informazioni necessarie per contattarlo, dalla mail al numero di telefono. Se non ho un profilo linkedin posso fare la stessa cosa con facebook, vado sulla pagina aziendale o sul profilo della persona, invio un messaggio ed organizzo l'incontro o richiedo un appuntamento.
Ma allora il biglietto da visita non serve più a niente!
In realtà quello che ti sto per svelare rivela l'esatto opposto. Attribuisco al biglietto da visita una capacità di imprimere nella memoria di chi ricevere una sensazione, diventa parte di una relazione tra due individui, un momento di condivisione reale in un tempo di condivisione e interazione virtuale. Quell'attimo di attenzione che si crea al momento della consegna potrebbe tornare utile quando, tornati nella nostra quotidianità, potremmo avere bisogno di un servizio o prodotto, ecco allora che potrebbe tornaci in mente il professionista, l'artigiano, il rappresentante che ci aveva donato il suo "profilo social cartaceo".
Dico sempre:
UN’OTTIMA IMPRESSIONE È UN BUON BIGLIETTO DA VISITA, MA UN OTTIMO BIGLIETTO DA VISITA FA BUONA IMPRESSIONE